Quando si parla di orologeria e dei marchi iconici che la caratterizzano, Omega è certamente uno dei nomi che non può mancare nella rosa dei protagonisti assoluti.
L’origine di Omega risale al 1848 quando un giovane orologiaio di nome Louis Brandt aprì un piccolo laboratorio nel paese svizzero di La Chaux-de-Fonds.
Grande appassionato di orologi, noto per la ricerca maniacale della precisione, guadagnò nell’arco di pochi anni una grande reputazione che, dalla Svizzera, si diffuse in tutta Europa.
Alla sua morte l’azienda passò in mano ai due figli Paul e César, cambiò il nome in Louis Brandt & Fils e si trasferì nel 1880 nella città di Bienne.
Dopo cinque anni, nel 1885, i fratelli Brandt crearono il loro primo calibro prodotto in serie denominato “Labrador”.
Un movimento innovativo per l’epoca, capace di vantare molti progressi tecnologici e un’ottima qualità generale e che divenne la base per le future innovazioni dell’azienda.
Nel 1894 realizzarono il calibro “Omega 19 linee”: prodotto in serie secondo metodi rivoluzionari, estremamente preciso e con la straordinaria caratteristica di montare componenti sostituibili senza difficoltà da qualsiasi orologiaio.
Paul e César avevano intuito che i movimenti precisi e prodotti in serie sarebbero stati il futuro dell’orologeria e i fatti diedero loro ragione: l’azienda ottenne un enorme successo e divenne ben presto una delle principali produttrici di orologi di tutto il mondo.
Il successo del movimento fu così grande che i fratelli cambiarono il nome dell’azienda in OMEGA Watch CO.
Nel 1903 Omega era diventata la più grande manifattura di orologi finiti in Svizzera con oltre 240.000 orologi prodotti all’anno e più di 800 dipendenti.
Proprio nel 1903 morirono Loius e César lasciando l’azienda nelle mani dei loro quattro giovani figli il più giovane dei quali non aveva ancora 24 anni.
Nel 1905, precursore anche in questo, Omega ottenne l’incarico di cronometrista ufficiale per 16 eventi sportivi in Svizzera grazie all’impegno e all’accuratezza dei suoi orologi.
Un impegno, quello per il cronometraggio sportivo, che continua ancora oggi.
Le difficoltà economiche provocate dalla prima guerra mondiale indussero Paul-Emile Brandt a lavorare nel 1925 all’unione di Omega e Tissot e poi alla loro fusione nel 1930 nel gruppo SSIH di Ginevra.
Nel 1931 un altro straordinario riconoscimento contribuì a consolidare il prestigio di Omega grazie alla premiazione per il record di precisione in tutte le prove organizzate dall’Osservatorio di Ginevra.
Il cronometro Omega utilizzato in quella occasione aveva mantenuto il tempo nel modo più accurato in qualsiasi condizione testata rispetto a qualsiasi altro orologio mai prodotto prima.
Nel 1932 esce in commercio il primo orologio al mondo per subacquei.
Chiamato Marine, utilizzava una doppia custodia ingegnosa e brevettata sigillata con del sughero per evitare che l’acqua entrasse nell’orologio.
Introdusse anche una chiusure regolabile con estensione per permettere di indossare l’orologio comodamente anche sopra le mute da sub.
Testato sul lago di Ginevra, Omega Marine dimostrò di resistere ad una profondità di ben 73 metri – un record per l’epoca.
Profondità poi corretta e dimostrata fino a ben 135 metri.
Nel 1947, Omega creò il primo calibro da polso con tourbillon al mondo con il 30I.
Furono realizzati dodici di questi movimenti, destinati ad essere inclusi nelle prove degli osservatori di Ginevra, Neuchâtel e Kew-Teddington, e furono conosciuti come Omega Observatory Tourbillons.
A differenza dei tradizionali movimenti Tourbillion, le cui gabbie ruotano una volta al minuto, la gabbia del 30I ruota una volta ogni sette minuti e mezzo.
Nel 1949, uno di questi fornì i migliori risultati mai registrati da un orologio da polso fino a quel momento.
Un anno dopo, Omega superò il proprio record nelle prove dell’Osservatorio di Ginevra del 1950.
Sotto la guida di Brandt e di Joseph Reiser dal 1955, il Gruppo SSIH continua a crescere e moltiplicarsi, assorbendo o creando una cinquantina di aziende, tra cui Lanco e Lemania, produttrice dei più famosi movimenti cronografici Omega.
Negli anni Settanta SSIH era diventato il principale produttore svizzero di orologi finiti e il terzo a livello mondiale.
Fino a quel momento, Omega poteva vantare un numero di vendite maggiore di quello di Rolex, il suo principale rivale svizzero nel segmento degli orologi di lusso nonostante i prezzi più alti di Rolex.
Omega tendeva ad incarnare il modello di un marchio più rivoluzionario e più concentrato sulla professionalità, mentre gli orologi Rolex erano più evolutivi e famosi per i loro pezzi meccanici e il loro marchio.
Il 1957 è un anno cruciale per Omega.
Viene introdotta infatti la linea di orologi Professional, una linea di tre orologi destinati a diventare delle vere e proprie leggende nel mondo dell’orologeria: Speedmaster – Seamaster 300 – Railmaster.
Lo Speedmaster era destinato ad un futuro di esplorazione pionieristica con la NASA e divenne noto come “Moonwatch”.
Seamaster 300 ha inaugurato una nuova era di scoperta subacquea mentre Railmaster divenne il primo orologio disponibile in commercio di Omega in grado di resistere al magnetismo fino al oltre 1000 gauss.
Altro orologio iconico di Omega è il De Ville, nato nel 1967.
Più semplice dei modelli precedenti, dalla linea snella ed elegante, divenne ben presto un’icona di stile per la sua forma raffinata.
Mentre Omega e Rolex avevano dominato nell’era pre-quarzo, la situazione cambiò nel corso degli anni Settanta durante la cosiddetta crisi del quarzo, quando i produttori di orologi giapponesi, come Seiko e Citizen, divennero dominanti grazie al loro uso di movimenti al quarzo.
In risposta, Rolex continuò a concentrarsi sui suoi costosi cronometri meccanici in cui risiedeva la sua esperienza (anche se fece qualche sperimentazione con il quarzo), mentre Omega cercò di competere nel mercato degli orologi al quarzo con i propri movimenti al quarzo.
Indebolito dalla grave crisi monetaria e dalla recessione del 1975-1980, il gruppo SSIH fu salvato dalle banche nel 1981.
Anche l’altro colosso svizzero dell’orologeria Allgemeine Schweizerische Uhrenindustrie AG (ASUAG), fornitore di una vasta gamma di movimenti e assemblaggi di orologi svizzeri, si trovava in difficoltà economiche.
Era il principale produttore di Ébauche (movimenti non finiti) e proprietario, attraverso la sua sub-holding General Watch Co (GWC), di vari altri marchi di orologi svizzeri tra cui Longines, Rado, Certina, Hamilton Watch Company e Mido.
Dopo una drastica ristrutturazione finanziaria, i dipartimenti di ricerca e sviluppo di ASUAG e SSIH unirono le attività di produzione nel complesso ETA a Granges. Le due società si fusero completamente formando ASUAG-SSIH, una holding, nel 1983.
Due anni dopo la holding venne rilevata da un gruppo di investitori privati guidati da Nicolas Hayek.
Ribattezzato Société de Microélectronique et d’Horlogerie (SMH), il nuovo gruppo nel decennio successivo divenne uno dei principali produttori di orologi al mondo.
Nel 1998 è diventato The Swatch Group, che ora produce Omega e altri marchi come Blancpain, Swatch e Breguet.
Nel 1999, dopo il successo dello sviluppo del calibro 2500, Omega riscrisse la storia dell’orologeria introducendo il primo orologio prodotto in serie che incorporava lo scappamento coassiale, inventato dall’orologiaio inglese George Daniels.
Considerato da molti come uno dei progressi orologieri più significativi dall’invenzione dello scappamento a leva, lo scappamento coassiale funziona praticamente senza lubrificazione, eliminando così uno dei difetti del tradizionale scappamento a leva.
Utilizzando l’attrito radiale invece dell’attrito radente sulle superfici d’impulso, lo scappamento coassiale riduce significativamente l’attrito, con il risultato teoricamente di intervalli di manutenzione più lunghi e di una maggiore precisione nel tempo.
Omega ha sperimentato una rinascita con pubblicità incentrate su strategie di posizionamento del prodotto, come nei film di James Bond 007; il personaggio aveva precedentemente indossato un Rolex Submariner ma è passato all’Omega Seamaster Diver 300M con GoldenEye (1995), e successivamente all’Omega Planet Ocean e all’Aqua Terra.
Omega ha adottato molti elementi del modello di business di Rolex (ovvero prezzi premium, controlli più severi sui prezzi dei rivenditori, aumento della pubblicità, ecc.), ed è riuscito ad aumentare la propria quota di mercato e ad ottenere un riconoscimento del nome fino a diventare verosimilmente il principale concorrente diretto di Rolex.
Nel marzo 2022 Omega ha collaborato con la società sorella Swatch, entrambe di proprietà di The Swatch Group, per rilasciare una versione economica del suo iconico Omega Speedmaster Moonwatch.
Disponibile in 11 colori, è realizzato in bioceramica (una miscela di ceramica e olio di ricino) e ha un prezzo di circa 250 euro.
Un’operazione commerciale di enorme successo, che ha visto schiere di appassionati mettersi in file per ore davanti ai pochi negozi Swatch autorizzati alla vendita di questi orologi.