Swatch Group nasce in Svizzera nel 1983 dalla fusione di due aziende di orologeria in crisi, la ASUAG (Société Générale de l’Horlogerie Suisse – un gruppo di manifatture indipendenti e di produttori di componenti di orologi svizzeri) e la SSIH (Société Suisse pour l’Industrie Horlogére SA, un secondo gruppo di produttori svizzeri di orologi). Il fondatore, Nicolas Hayek, si caricò sulle spalle il peso di far ripartire il settore manufatturiero svizzero che si trovava in un periodo di profonda crisi, partendo da una semplice ma straordinariamente rivoluzionaria idea: produrre un orologio al quarzo in plastica ad un prezzo accessibile a tutti. Un’intuizione questa che proiettò la nuova azienda da lui diretta nella storia dei grandi produttori di orologi e determinò una delle più grandi rivoluzioni nel mondo dell’orologeria.
La concorrenza a quei tempi era molto accanita e vedeva nei prodotti provenienti dal Giappone i principali competitors in virtù della produzione in grandi numeri di modelli di alta qualità a prezzi abbordabili. Si trattava tuttavia di orologi con due grandi limiti: uno spessore del quadrante troppo alto ed ingombrante e l’utilizzo di colori troppo spenti.
Per questo Hayek, dopo aver chiesto dei finanziamenti per la produzione di oltre due milioni di esemplari di orologi, si rivolse a svariati artisti commissionando loro la decorazione dei cinturini e dei quadranti dei suoi modelli.
Secondo molti quella messa in piedi da Nicolas era una vera e propria pazzia, ancor di più quando rivelò che le vendite da lui previste si sarebbero dovute attestare intorno ai cinque milioni di orologi.
Alla fine però i risultati parlarono chiaro: l’anno successivo le vendite non solo superavano e doppiavano la già ottimistica cifra ma raggiungevano lo straordinario risultato di dodici milioni di vendite.
La seconda rivoluzione di Swatch fu quella relativa ai materiali utilizzati per la produzione degli orologi come bioceramica, acciaio, gomma e silicone e la riduzione dei componenti utilizzati nella costruzione degli orologi stessi.
Il mantenimento dei prezzi ai minimi di mercato permise anche la nascita del fenomeno del collezionismo di orologi accessibili ad un pubblico vastissimo, fenomeno oggi ancora vivo e che determina il proliferare di vendite all’incanto di intere collezioni anche da parte delle principali case d’aste italiane ed internazionali.
I clienti erano sempre molto contenti dei loro acquisti, in parte per l’innovazione nella componentistica, ma soprattutto perché quello che si trovavano al polso non era un semplice segnatempo ma una vera e propria opera d’arte, quasi una tela a “portata di sguardo”. Questo fu possibile grazie alla collaborazione di Swatch con alcuni grandi artisti di fama internazionale quali, ad esempio, Kiki Picasso seguito poi da Keith Haring che diede vita all’iconico Mille Pattes.
Ultimamente Swatch sta facendo parlare di sé grazie al lancio di nuovi modelli che hanno subito catturato l’attenzione di tutti. Si tratti di abili operazioni di marketing oppure della volontà di portare alla portata di un pubblico più vasto alcuni dei modelli più iconici dell’orologeria mondiale di tutti tempi, resta il fatto inconfutabile che Swatch è riuscita ancora una volta a tornare alla ribalta e a creare ancora una volta una moda. Le uscite in questione sono i nuovi modelli del Moonswatch in collaborazione con Omega, rivisitati in modo da includere tutti gli elementi del sistema solare, e la collaborazione con Blancpain con la produzione rivisitate del celebre Fifty Fathoms di cinque modelli dedicati agli oceani che bagnano il mondo e alla loro biosfera.