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Luigi Pagan, Veduta di Chioggia – 1939

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    Luigi Pagan
    1907-1991

    Veduta di Chioggia, 1939

    Olio su tavola, cm. 50×65,6

    Firmato in basso a sinistra

    Firma, dedica e data al retro

    Cornice coeva intagliata e dorata per complessivi cm. 64×79

    Questa vivace Veduta di Chioggia, datata 1939, rappresenta una scena tipica del pittoresco centro lagunare veneto, resa con un impasto pittorico denso e una tavolozza accesa e vibrante.

    L’artista riprende un tratto del canale animato dalla presenza di barche a vela (bragozzi) con le tipiche vele color ocra e ocra-giallo, ormeggiate lungo le banchine su cui si muovono figure di pescatori e passanti.

    Le architetture veneziane, realizzate con rapidi tocchi materici, sembrano sgranarsi nella luce del giorno, restituendo un’atmosfera sospesa tra realtà e visione impressionista.

    I riflessi sull’acqua e la resa della luce denotano grande padronanza tecnica e sensibilità cromatica.

    L’opera, firmata in basso a sinistra, è accompagnata da firma, dedica e datazione al verso, che ne accrescono il valore storico e documentario.

    La cornice originale completa il dipinto, valorizzandone l’impatto decorativo.

    Luigi Pagan nacque a Venezia nel 1907 e si formò artisticamente nell’ambiente lagunare, frequentando sin da giovane i pittori della scuola veneziana del primo Novecento.

    Attratto dalla pittura en plein air, sviluppò uno stile personale caratterizzato da una pennellata materica e una spiccata attenzione agli effetti luminosi e atmosferici.

    La sua produzione predilige soggetti legati alla laguna veneta, alle vedute urbane, ai canali di Venezia e Chioggia, spesso animati da figure popolari e scene quotidiane.

    Pagan fu anche incisore e partecipò a varie esposizioni collettive nel Veneto durante gli anni Trenta e Quaranta. La sua pittura si colloca in una tradizione post-impressionista, con influssi che spaziano da Ciardi a Nono, ma con una cifra espressiva riconoscibile.

    Morì nel 1991, lasciando un corpus di opere apprezzato per la freschezza esecutiva e la capacità di evocare atmosfere d’altri tempi.

    Il dipinto si presenta in buono stato di conservazione, con leggeri segni del tempo compatibili con l’età dell’opera.

    La tavola è stabile e la superficie pittorica ben preservata, con piccoli ritocchi visibili solo sotto luce radente.

    La cornice coeva presenta minime usure.