Poter oggi attribuire con certezza la paternità dell’invenzione del primo orologio da polso non è cosa facile e scontata.
Bisogna andare indietro nel tempo almeno fino al 1810 quando, stando ai documenti d’archivio, Abraham-Louis Breguet acquisì un ordine per un orologio da polso a ripetizione dall’allora Regina di Napoli e sorella di Napoleone, Carolina Murat, consegnato nel 1812.
A pagina 29 del volume contenente il registro delle commissioni si legge che l’8 giugno 1810 la regina di Napoli commissionò due segnatempo originali: un orologio grande complicazione da carrozza, del costo di 100 luigi e un orologio per bracciale a ripetizione, la cui realizzazione le veniva proposta al costo di 5000 franchi.
Un ordine incredibile, che riappare nel registro di produzione con una dettagliata descrizione di ciascun segnatempo e delle singole fasi di fabbricazione.
Attraverso le descrizioni degli archivi è possibile farsi un’idea dell’orologio da polso: un segnatempo a ripetizione con complicazioni di forma ovale straordinariamente sottile, montato su un bracciale di capelli intrecciati con fili d’oro.
Le ricerche effettuate negli archivi del marchio al fine di ritrovare qualche schizzo del modello si sono purtroppo rivelate infruttuose e l’orologio della regina di Napoli oggi non è menzionato in nessuna collezione pubblica né privata.
Patek Philippe realizzò nel 1868 un orologio da polso in oro, il più antico ancora oggi esistente conservato nel Museo Patek Philipp, acquistato dalla contessa Koskovicz d’Ungheria.
Girard-Perregaux nel 1880 fu incaricato dal Kaiser Wilhelm I di sviluppare una fornitura di orologi da polso per la marina militare tedesca.
Nacque un prototipo, adatto per la produzione industriale: una robusta cassa rotonda, dotato di griglia metallica apribile a protezione del vetro.
Louis Cartier sviluppò nel 1904 un orologio da polso maschile ispirato dal suo amico, l’aviatore Alberto Santos Dumont, che gli aveva chiesto un orologio più comodo di quelli da taschino da consultare in elicottero.
Cartier si limitò a montare il cronografo su un semplice laccio di cuoio, ma questa creazione risultò talmente comoda che venne lanciata una moda, fino alla produzione dell’orologio Santos nel 1911 (e presente ancora oggi nelle collezioni Cartier).