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La ribalta: un mobile da raccontare

    Se siete appassionati di arredamento le ribalte sono sicuramente tra i mobili più ricchi di fascino e storia e tra i più conosciuti per il loro spiccato valore artistico.

    Fino al Seicento per scrivere venivano utilizzati il il tavolo da scrittura o lo scrittoio, mobili compatti, rivestiti generalmente di stoffa o pelle, dotati di un piano di scrittura ribaltabile con all’interno dei piccoli scomparti dove venivano custoditi penne, calamai e documenti.

    Intorno al XVII secolo con l’idea di produrre dei mobili più raffinati e funzionali nacquerò i primi modelli di ribalte.

    Esse venivano disposte in luoghi importanti come ville e palazzi e date le loro dimensioni non troppo grandi era consueto trovarle negli ingressi e, principalmente, nelle camere da letto.

    La loro praticità ha fatto sì che venissero inserite nei secoli accanto a mobili di diversa provenienza storica che venivano man mano commissionati dalle diverse famiglie che si succedevano nei palazzi, dove la ribalta trovava sempre il suo spazio di collocazione grazie al suo modo di arredare con eleganza e stile ogni angolo della casa.

    La ribalta è un mobile suddiviso in due parti.

    La parte inferiore è fatta a cassetti o ad ante, mentre la parte superiore è costituita da un ripiano apribile dotato di una piccola anta ribaltabile (chiamata appunto “ribalta”) che può essere reclinata secondo necessità.

    Una volta aperta permette di avere un pratico piano d’appoggio su cui scrivere e dei piccoli scomparti dove sistemare gli oggetti da ufficio.

    Quando è chiusa, invece, la ribalta nasconde la parte interna lasciando alla vista solamente le decorazioni esterne.

    La parola “ribalta” con il passare degli anni ha, così, iniziato ad indicare non solo l’anta reclinabile, ma il mobile completo.

    Un tempo il mobile veniva utilizzato dalle donne per pettinarsi o togliersi il trucco, oppure come ripiano dove scrivere lettere d’amore.

    Molto spesso i cassettini interni alla ribalta venivano utilizzati per riporre gioielli o altri oggetti preziosi.

    La ribalta si è evoluta nel tempo riflettendo le necessità e le usanze delle varie epoche che ha attraversato.

    Vari sono gli esemplari che si sono succeduti nei secoli, assumendo forme e stili diversi.

    Tra le varietà regionali più conosciute vi sono la ribalta lombarda, la ribalta veneta, la ribalta siciliana e quella napoletana.

    Il materiale più utilizzato è sempre stato il legno, il quale poteva essere naturale, dipinto, laccato, intarsiato o scolpito in varie forme.

    Questa tipologia di mobili si sono sempre distinti per le pregevoli ed estrose decorazioni e per le intagliature raffinate, ma mai eccessive.

    In uno studio professionale o anche in una casa contemporanea una ribalta può essere utilizzata come soluzione alla comune scrivania.

    Le caratteristiche di questi mobili li rende ideali per creare un angolo dall’atmosfera retrò in cui dedicarsi al lavoro, scrivere una lettera, compilare e conservare dei documenti o rilassarsi leggendo un buon libro.

    A maggior ragione può rivelarsi utile per chi non possiede una stanza adibita a studio dove la ribalta può rappresentare la soluzione ideale per sfruttare un piccolo angolo di casa e adibirlo a zona studio.

    Mentre quando non viene usata può trasformarsi in un pratico portaoggetti.

    All’interno della nostra Galleria potrete trovare una bellissima ribalta veneta in noce e radica di noce risaliente al XVIII secolo.

    Vi elenchiamo qui di seguito le caratteristiche.

    Ribalta in Noce – Veneto, XVIII Secolo

    Ribalta in Noce - Veneto, XVIII Secolo

    Ribalta in noce e radica di noce

    Fronte a tre cassetti dalla linea mossa e fianchi lineari.

    Scarabattolo a celare tre cassetti e due vani a giorno.

    Veneto, XVIII secolo

    Per avere maggiori informazioni:

    Ribalta in Noce – Veneto, XVIII Secolo