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Investire nelle opere d’arte: agevolazioni fiscali e normative

    Investire nelle opere d'arte: agevolazioni fiscali e normative

    Negli ultimi anni si è assistito ad un continuo aumento di persone che per passione o per occasione hanno deciso di puntare sull’acquisto di opere d’arte come investimento.

    Decidere di investire nell’arte può essere, infatti, una pratica che porta con sè numerosi benefici.

    Si tratta innanzitutto di opere che permettono il godimento di un bene fisico, fino alla sua eventuale vendita, e non subiscono riduzioni di valore nel tempo.

    Oltre a ciò risultano particolarmente vantaggiose come forma d’investimento sotto il piano fiscale e normativo.

    Sono state introdotte, infatti, di recente delle nuove normative che favoriscono l’acquisto di opere d’arte da parte di privati e di società.

    L’obbiettivo principale è quello di arricchire l’immagine aziendale promuovendo la divulgazione del patrimonio artistico e culturale.

    Nel nostro ordinamento le opere d’arte e i beni culturali sono regolamentati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42) che prevede dei limiti alla loro circolazione, i quali sono stati di recente aggiornati con il decreto Franceschini che ha apportato importanti novità per quanto riguarda le procedure legate alla libera circolazione dei beni d’arte e l’entrata in vigore della soglia di valore.

    Il decreto, ha infatti, sbloccato la circolazione delle opere di autori scomparsi da 70 anni (prima fissata a 50), se con un valore inferiore ai 13.500 euro.

    Basterà una autocertificazione che accompagni le opere in questione.

    Per maggiori informazioni potete leggere il nostro articolo a riguardo: Libera circolazione: novità in vista

    Ai fini Iva, invece, le opere d’arte sono regolamentate dal speciale “regime del margine”, gli “oggetti d’arte” sono elencati nella Tabella 1 allegata al D.L. 41/1995.

    Le maggiori agevolazioni fiscali derivanti dall’acquisto di opere d’arte possono essere suddivise in tre differenti tipologie: agevolazioni per privati, agevolazioni per imprese, ed agevolazioni per professionisti.

    Agevolazioni per privati

    I privati sono esentati dal pagamento della tassa sul Capital Grain in caso di plusvalenza derivante dalla compravendita di opere d’arte e dalle tasse successorie nel caso di lascito in eredità di opere d’arte, anche se il capitale ereditato supera la soglia di non tassabilità.

    Agevolazioni per imprese

    Per quanto riguarda le imprese, se l’opera concorre alla produzione di reddito, l’azienda acquirente è esonerata dal pagamento dell’IVA.

    Al fine di assolvere questo requisito l’opera d’arte deve contribuire a migliorare l’immagine aziendale.

    Dovrà quindi essere esposta all’interno di spazi comuni come uffici e stanze di rappresentanza o dovrà essere utilizzata per scopi promozionali e pubblicitari.

    Per quanto riguarda l’eventuale piano di ammortamento per il risparmio fiscale, secondo le previsioni di mercato le opere d’arte non sono soggette a deprezzamento, ma più facilmente ad un aumento di valore nel tempo.

    Non essendo, però, presente nel testo unico della legge sul fisco una normativa specifica riguardante le opere d’arte, ogni impresa è libera di esercitare secondo le disposizioni del proprio commercialista.

    Dato che le opere d’arte vengono spesso paragonate alle componenti d’arredo e sono quindi soggette ad un potenziale deterioramento dovuto alla luce e alla polvere che richiederebbe interventi di restauro, potrebbero venire ammortizzate in 5 anni.

    Nel caso di opere utilizzate per scopi pubblicitari il piano di ammortamento potrebbe, invece, essere pianificato sulla base della durata dei benefici previsti dalla campagna pubblicitaria, ad esempio 3 o 5 anni.

    Se l’opera d’arte viene, invece, inserita tra gli investimenti veri e propri non è soggetta ad alcun piano di ammortamento, contribuendo al patrimonio aziendale dell’impresa.

    Va sottolineato che tali vantaggi non sono applicabili ad opere considerate storiche (con più di 50 anni) e ad oggetti d’antiquariato per i quali non è previsto alcun vantaggio fiscale.

    Agevolazioni per professionisti

    I professionisti che acquistano opere d’arte hanno la possibilità di far rientrare l’importo speso per l’acquisto di opere d’arte nei costi deducibili, entro il limite dell’1% del fatturato annuo, risparmiando una percentuale pari alla propria aliquota fiscale.

    L’IVA in questo caso non può essere recuperata, ma c’è il vantaggio di avere un’aliquota ridotta per le opere d’arte.

    Nel caso di professionisti che agiscono come studio (quindi come  società con partita IVA) valgono esattamente le regole sopra citate come per le imprese.

    Art Bonus

    L’Art Bonus è’ una misura agevolativa riconosciuta a tutti i soggetti sotto forma di credito di imposta, introdotta dall’art.1 dal D.L.n. 83/2014, per sostenere le donazioni spontanee a sostegno della cultura.

    Il donatore (persona fisica o giuridica) di una erogazione liberale elargita come aiuto a favore della cultura e dello spettacolo, potrà beneficiare di un credito di imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate a partire dal 2014.