Cosimo Privato fu uno dei più importanti ed originali artisti tra la generazione di pittori veneziani che salì alla ribalta verso il finire degli anni Venti.
Nacque a Venezia nel 1899 dove abitò per il resto della sua vita, muovendosi raramente dalla sua città.
Fu il primo tra i suoi amici e coetanei (Novati, Mori, Seibezzi, Ravenna, Dalla Zorza, Bergamini, ecc) ad avere successo.
Il padre Pietro era proprietario di una bottega di falegnameria attiva nella città di Venezia, che si occpava abitualmente delle pratiche riguardanti l’allestimento delle sale della Biennale d’Arte.
All’età di vent’anni Cosimo Privato venne ammesso alla Reale Scuola Superiore d’Arte applicata alle Industrie con sede nell’antico convento dei Carmini, dove dopo aver frequentato la sezione di decorazione pittorica ottenne l’abilitazione all’insegnamento artistico professionale.
Si rivolse, poi, all’attività dell’Opera Bevilacqua La Masa, che gli diede la possibilità di esporre nelle sale di Ca’ Pesaro.
Dopo non essere accettato dalla giuria del 1919 Privato esordì alla collettiva annuale del 1920 con tre opere: L’eremitaggio, Autoritratto, Ritratto.
Questa edizione rappresentò per l’artista l’inizio di una partecipazione continuativa agli appuntamenti della Bevilacqua La Masa, a cui prenderà parte fino alla trentunesima edizione del 1940.
Nel 1922 gli venne concesso uno studio per esercitare la sua attività artistica al terzo piano di Ca’ Pesaro e nel 1932 diventò membro, insieme a Carlo Dalla Zorza, Juti Ravenna, Bruno Saetti e Toni Lucarda, della giuria di accettazione della mostra.
Fu a partire dalla metà degli anni Venti che la sua produzione artistica raggiunse una rilevante notorietà in ambito locale e nazionale.
Dal 1926 al 1938 i suoi dipinti furono presenti all’Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia, dove si contraddistinse fra i più giovani espositori.
Negli stessi anni partecipò anche alle mostre d’arte italiana organizzate all’estero dalla stessa Biennale a Praga,Vienna,Varsavia, Atene e Sofia, alla prima Esposizione Internazionale a Fiume nel 1925 e nel 1927 e alla famosa Esposizione di Pittsburgh (USA) nel 1932.
Nel panorama italiano importanti furono anche le partecipazioni alla III Biennale Romana (1925) e alla II Quadriennale di Roma (1935), alle esposizioni organizzate dalla Società per le Belle Arti di Milano (1924, 1925) e alle Esposizioni Sindacali delle Tre Venezie.
Partecipoò alla Permanente a Milano, alle Biennali di Milano e alle Regionali di Padova e Vicenza.
Allestì la prima mostra personale alla galleria Celentano a Milano nel 1930 a cui ne seguirono altre a Padova,Trieste, Bergamo, Verona e Venezia (galleria Sandri, 1941).
Numerose furono le autorità e le istituzioni che acquistarono le sue opere durante le esposizioni confermandone l’apprezzamento: il Re Vittorio Emanuele III, la Città di Bari, la Cassa di Risparmio di Venezia, il Comune di Venezia, la Prefettura di Venezia, il Ministero dell’Educazione Nazionale e la Banca d’Italia.
Privato si distinse anche nell’ambito della decorazione monumentale aggiudicandosi nel 1928 il concorso per la decorazione a mosaico della sala del ricevimento di Palazzo Reale al Cairo.
I viaggi al di fuori della città natale offrirono a Privato l’opportunità di un rinnovo dei soggetti pittorici.
La prolifica stagione degli anni Venti e Trenta fu fondamentale per la produzione pittorica dell’artista che mostrò notevoli pregi nella stesura del colore, grazie all’agilità della pennellata e alla sapiente scelta delle tonalità, e nell’ideazione e nella resa dei soggetti.
Il genere preferito è il genere del ritratto, e più generalmente la composizione con figura.
Privato nel corso degli anni dà vita ad un vasto catalogo di personaggi e situazioni, mostrando una forte vena decorativa unita a vivaci doti di narratore.
Le scene di vita quotidiana e il gusto per i soggetti popolari, unito ad un colorismo vivace, che popolano i dipinti dei primi anni ’30, lasciarono il posto ad una breve fase stilistica di impianto “novecentista”, a cui si accompagnarono riferimenti all’iconografia biblica e mitologica.
Si distinguono, per la qualità della fattura anche le figure femminili e i nudi ripresi in ambienti domestici e nell’atelier del pittore, caratterizzati da pennellate pastose e dalla luce dorata che ne esalta le forme, oppure collocati all’esterno, in cornici naturali e idilliache.
Negli anni Quaranta e soprattutto nel dopoguerra, l’attività espositiva di Privato risulta contenuta, a fronte di un progressivo ritiro dalla scena pubblica e da una sempre maggiore distanza dall’ambiente veneziano; si segnalano alcune personali tenute presso gallerie veneziane.
È la Galleria Trieste di Mario Coscia ad ospitare abitualmente le mostre personali dell’artista dagli anni Quaranta alla fine degli anni Cinquanta, in cui a prevalere sono le scene di genere ed una rivisitazione, dei soggetti che hanno costellato l’intero arco del suo percorso artistico.
Muore a Venezia nel 1971.
Di lui hanno scritto molti critici, da Ojetti a Damerini, da Nebbia a Pozzi, da Celentano a Passarella, da Perocco a Rizzi.
Qui sotto vi proponiamo un dipinto di Cosimo Privato in vendita nella Galleria del nostro sito.
Cosimo Privato
Venezia, 1899 – 1971
Ritratto di famiglia
Olio su tavola, cm. 70×80
Entro cornice
Firmato in basso a destra: “C. Privato”
Il dipinto, in ottimo stato di conservazione, raffigura una coppia di mezza età raffigurati seduti, con le figura femminile posta di lato davanti alla figura maschile.
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