Stamattina a Venezia c’era la nebbia.
La prima nebbia di una stagione che si fa attendere.
Il pensiero è andato a tutto ciò che fin da bambini riconduce a questa stagione: foglie secche scricchiolanti, uva nera e gialla, castagne dai ricci appuntiti, mele cotogne, pere, nespole e fichi dalla polpa appiccicosa, melagrane succose e pesanti zucche!
E’ l’Autunno di Arcimboldo!
Il dipinto, realizzato nel 1500, sembra ancor oggi moderno.
L’artista, dopo essere stato a lungo dimenticato, è stato riscoperto dai modernisti e dai surrealisti che a lui si sono ispirati: Dalì, Picasso, Ernst, Grosz, Magritte e Man Ray.
L’Arcimboldo nasce a Milano all’inizio del 1500 ed apprende l’arte pittorica nella bottega del padre Biagio.
Il suo percorso inizia seguendo la tradizione del Rinascimento studiando i disegni di Leonardo del quale fu allievo.
A 21 anni diventa disegnatore per arazzi, vetrate colorate ed affreschi per le chiese di Milano e del Duomo di Monza.
Famoso l’arazzo della “Dormizione della Vergine Maria (1588) ancora visibile presso il “Duomo di Como”.
L’Arcimboldo è per lo più ricordato per il suo periodo manierista: come gli altri seguaci di questa corrente, ha cavalcato l’onda della creatività artistica deformando la figura umana e deviandola dai dettami del classicismo.
Gli artisti del periodo si cimentavano nell’arte della ritrattistica in modo definito bizzarro per l’epoca puntando sull’asimmetria e sul gioco attraverso il trucco e la caricatura.
Anche per l’arte l’uomo non era più il centro dell’universo ma semplicemente ne faceva parte.
Ed ecco emergere dalla tela sapientemente dipinta dall’Arcimboldo volti umani grotteschi che diventano un tutt’uno con la natura che li circonda.
Un ritratto per ogni stagione, ognuno con i suoi frutti ed i suoi simboli.
Se potessero parlare oggi, questi quadri ci direbbero che l’uomo, talmente convinto di essere al centro del mondo, ha deciso di non attendere più ciò che ogni stagione può naturalmente offrire e la pretende tutto l’anno: oggi l’Arcimboldo dovrebbe dipingere un unico ritratto con le ciliege assieme all’uva e alle zucche!
Vien da dire che l’espressione ormai banale “non ci sono più le stagioni di una volta” possa essere ricondotta anche all’arte: l’uomo è tornato al centro ed ha sconvolto le quattro meravigliose stagioni dell’Arcimboldo!
Buon autunno!