Vai al contenuto
Home » Articoli » Consigli pratici ed accorgimenti per esporre le tue opere d’arte

Consigli pratici ed accorgimenti per esporre le tue opere d’arte

    Oggi, per fortuna, le opere d’arte a due o tre dimensioni non sono più appannaggio della nobiltà e, quasi tutti, abbiamo manufatti artistici sia pittorici che scultorei esposti nelle nostre abitazioni.

    Indipendentemente dal valore dell’opera è importante ricordarsi di valorizzarla avendo, però, cura di osservare delle attenzioni volte alla sua conservazione.

    Infatti, luce, radiazioni e umidità ad esempio, possono incidere anche fortemente sullo stato di conservazione dell’opera antica o contemporanea.

    Ecco alcuni accorgimenti e consigli pratici per esporre le tue opere d’arte.

    È importante ricordare di non sottoporre i manufatti artistici a sbalzi di temperatura e umidità importanti: la temperatura ideale da mantenere in un ambiente ottimale per l’esposizione varia dai 16 °C ai 23 °C.

    Quando pensiamo a come esporre le nostre opere d’arte l’illuminazione è l’elemento determinante per la sua valorizzazione e conservazione.

    Le opere più antiche venivano realizzate in ambienti generalmente illuminati da luce naturale tramite finestre spessissimo di dimensioni inferiori a quelle attuali.

    Si cerca, quindi, di riprodurre in maniera più fedele possibile l’ambiente originario in cui l’opera è stata creata, ovviamente nel limite del possibile.

    La stampa sopra riprodotta, opera di Hans Collaert II, La stampa Color Olivi, 1600 ca., Madrid, Spagna, Museo del Prado,
    rappresenta com’erano i laboratori d’artista più antichi dove il maestro si circondava di più garzoni ed allievi.

    Gli ambienti erano illuminati con luce naturale, con finestre generalmente di più piccole dimensioni rispetto a quelle attuali.

    Soprattutto nei musei, si tende a prediligere la luce naturale proveniente dall’alto o da un lato.

    Ma viene preferita l’illuminazione naturale anche per la variabilità delle sue condizioni che porta anche ad una differente percezione psicologica dell’opera.

    Per l’illuminazione artificiale si consiglia l’uso di led e/o fibre ottiche che con un piccolissimo ingombro permettono un’ottima illuminazione senza che l’opera sia sottoposta a radiazioni pericolose quali raggi ultravioletti o infrarossi. 

    Nell’esporre le nostre opere d’arte è molto importante ricordarsi di non puntare direttamente le luci.

    Le luci danneggiano ed alterano materiali e colori, soprattutto se naturali come quelli utilizzati nelle tele più antiche che spesso hanno un’origine organica.

    Nel caso di quadri, è fortemente sconsigliata l’illuminazione puntata contro di esso anche per evitare fastidiosi riflessi creati dalla rifrazione sul vetro che quasi sempre è anteposto al dipinto. 

    Si raccomanda di mantenere un piccolo spazio tra il dipinto e la lastra di vetro che lo protegge.

    La pratica di appendere un quadro leggermente inclinato nella parte superiore, spesso utilizzata anche in diversi musei, non è poi così efficace perché frequentemente il vetro crea riflessi del pavimento, soprattutto nei casi in cui quest’ultimo sia chiaro.

    Per evitare riflessi fastidiosi è consigliabile anche esporre il quadro non su pareti particolarmente chiare e lucide come quelle realizzate in marmorino.

    Se si vuole valorizzare un’opera in particolare di qualsiasi natura essa sia è consigliabile utilizzare teche, vetrinette o creare insenature nella parete.

    Nel caso di sculture è importante ricordarsi di illuminare l’opera tridimensionale dall’alto o dal lato ma mai dal basso perché vengono a crearsi delle ombre che alterano la percezione della superficie e, indirettamente, quella dell’intero manufatto. 

    L’immagine sopra riprodotta raffigura il Doriforo del V secolo di Policleto di Argo, oggi conservato a Napoli, Museo archeologico nazionale.

    Nell’immagine A, la scultura è illuminata correttamente tramite una luce diffusa che rende omogenea la visione di tutta la superficie scultorea; l’illuminazione dell’immagine B, invece, è sbagliata perché crea ombre che alterano in maniera negativa la percezione di tutta la scultura

    Vedendo i numerosi disastri idrogeologici degli ultimi anni, soprattutto, dove inondazioni hanno distrutto molti fabbricati, è importante, se possibile, conservare le opere d’arte non esposte nelle stanze più alte delle abitazioni e non in scantinati o seminterrati, in modo da ridurre la possibilità di perdere definitivamente un’opera d’arte o una testimonianza storica artistica a causa dei disastrosi fortunali.

    Sei in cerca di un’opera d’arte da aggiungere alla tua collezione? Visita la nostra galleria